Giro d’Italia 2023, sei ciclisti in cerca di tripletta

Sono sei i corridori venuti al Giro d’Italia 2023 per entrare in un club molto esclusivo, quello dei vincitori di tappa nei tre grandi giri. Nella centennale storia del ciclismo (anche se ovviamente i conti si possono fare solo a partire dal 1935, quando fu corsa la prima Vuelta a España), sono infatti solamente 102 i corridori ad essere riusciti a conquistare (almeno) una tappa in ogni GT. Un elenco dunque non proprio lunghissimo al quale puntano ad aggregarsi sei ciclisti nel corso di questo Giro 106. Si tratta di Mads Pedersen (Trek-Segafredo), Magnus Cort (EF Education – EasyPost), Sepp Kuss (Jumbo-Visma), Bauke Mollema (Trek-Segafredo), Warren Barguil (Arkéa-Samsic) e Simon Clarke (Israel – Premier Tech) e, ad eccezione dello statunitense che avrà soprattutto compiti di gregariato per Primoz Roglic, tutti hanno annunciato di averne fatto un obiettivo.

Il più prolifico fra questi al momento è Cort, che in carriera vanta già otto successi nei GT grazie alle sei tappe conquistate alla Vuelta e le due al Tour de France. Quattro invece i trionfi sinora di Pedersen (3-1) e Barguil (2-2), tre per Mollema (2-1) e Clarke (1-2), mentre Kuss ha sinora vinto una tappa in ognuno degli altri due grandi giri. Se dovessero riuscire a trionfare in almeno una delle 21 tappe in programma andrebbero a raggiungere così una cerchia piuttosto ristretta della quale fanno parte solamente altri 18 corridori in attività.

Fra loro il più prolifico è Mark Cavendish, che assieme a Rohan Dennis, Rigoberto Uran, Thibaut Pinot, Michael Matthews e Primoz Roglic, che possono provare a rimpinguare il loro bottino, è in Abruzzo pronto a puntare verso Roma. Il britannico è terzo nella graduatoria di tutti i tempi, dietro ai soli Mario Cipollini e, manco a dirlo, Eddy Merckx, che con i suoi 64 trionfi complessi (contro i 57 di Re Leone e 53 di Cannonball) troneggia anche in questa graduatoria. Subito dietro di loro Alessandro Petacchi, con 48 vittorie, 15 delle quali ottenute in una sola stagione, distribuendo in maniera quasi perfettamente equa i suoi trionfi tra le tre grandi corse (6-4-5), tornando così nel 2003 a fare quel che non riusciva da quasi 50 anni anni, quando Pierino Baffi, nel 1958, otteneva sei trionfi tra Vuelta, Giro e Tour (all’epoca l’ordine era invertito), come aveva fatto sino a quel momento il solo Miguel Poblet (otto successi nel 1956).

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